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Introduzione alle tasse sulla casa: un quadro aggiornato per i proprietari
Possedere una casa in Italia comporta numerosi obblighi fiscali che si articolano in diverse imposte e tasse. Dal momento dell’acquisto fino alla gestione quotidiana, i proprietari devono affrontare un complesso sistema tributario che coinvolge imposte di registro, IMU, TARI, e altre forme di tassazione. In questo articolo approfondiremo le principali tasse sulla casa, con particolare attenzione alle novità legislative e alle differenze tra prima e seconda abitazione.
Tasse sulla casa: dall’acquisto alla proprietà
Quando un immobile viene acquistato, il nuovo proprietario deve sostenere diverse imposte che variano in base al soggetto venditore e alla tipologia di immobile. L’imposta di registro, l’IVA, l’imposta ipotecaria e quella catastale costituiscono i principali oneri fiscali da sostenere.
- Acquisto da privato o azienda in esenzione IVA: si paga un’imposta di registro pari al 2% del valore catastale per la prima casa (minimo 1.000 euro), mentre la seconda casa è tassata al 9%. Le imposte ipotecaria e catastale sono fisse, rispettivamente di 50 euro ciascuna.
- Acquisto da costruttore: si applica l’IVA al 4% per la prima casa, al 10% per la seconda, e al 22% per immobili di lusso. Le imposte di registro, ipotecaria e catastale sono fisse a 200 euro ciascuna.
Oltre a queste imposte, si aggiungono le spese notarili, che rappresentano un costo rilevante nella compravendita.
Anche nel caso di donazioni o successioni si applicano imposte indirette: l’imposta di successione e donazione varia dal 4% al 8% in funzione del grado di parentela e del valore dell’immobile. Inoltre, devono essere versate l’imposta ipotecaria (2%) e quella catastale (1%), con aliquote fisse di 200 euro nel caso di prima casa.
Le tasse periodiche: IMU, TASI e TARI
La gestione fiscale della casa non si esaurisce al momento dell’acquisto. La proprietà di un immobile implica il pagamento di imposte periodiche che incidono sul bilancio dei contribuenti.
IMU e TASI: novità e differenze tra prima e seconda casa
L’IMU (Imposta Municipale Unica) è dovuta sui beni immobili e calcolata sulla base della rendita catastale rivalutata. Dal 2020, la TASI (tassa sui servizi indivisibili) è stata accorpata nell’IMU, semplificando il quadro fiscale.
- Prima casa: è esente da IMU e TASI per tutti gli immobili della categoria catastale A, ad eccezione delle unità di lusso (categorie A1, A8 e A9), a condizione che il proprietario fissi la propria residenza nell’immobile, che deve essere la dimora abituale.
- Seconda casa: IMU e TASI sono sempre dovute senza esenzioni. Le aliquote sono fissate dai Comuni entro un limite massimo del 10,6 per mille. I proprietari devono quindi prestare attenzione alle delibere comunali che possono modificare le aliquote, come avvenuto nel 2024 con nuove disposizioni del Ministero dell’Economia.
Sono previste riduzioni per seconde case affittate con canone concordato (riduzione del 25% dell’IMU e TASI), per immobili inagibili o inabitabili (riduzione del 50%), e per le seconde case concesse in comodato d’uso a parenti di primo grado (riduzione del 50%).